Londra (Uk) – Pessima notizia per i social network. Sulla prima pagina del Financial Times di oggi compaiono i risultati di una ricerca condotta dalla World Federation of Advertisers (Wfa), un’organizzazione ai cui associati è riconducibile il 90% del budget pubblicitario globale. Lo studio evidenzia che oltre il 41% degli aderenti alla Wfa stanno valutando la possibilità di sospendere le proprie campagne digitali sui social media a causa dei contenuti di odio diffusi da queste piattaforme, come conseguenza delle manifestazioni antirazzismo che da settimane interessano diversi Paesi nel mondo.

Uno degli aspetti più interessanti dell’indagine è l’altissimo numero di marchi che hanno dichiarato di voler riesaminare le proprie strategie di allocazione degli investimenti pubblicitari” e che fanno pressione affinché i social condannino più severamente i contenuti di intolleranza razziale, sottolinea il ceo di Wfa Stephan Loerke.

Sebbene Facebook realizzi più dei tre quarti dei propri ricavi pubblicitari dalle pmi, il boicottagio di alcuni grandi marchi ha danneggiato la reputazione del gruppo, le cui quotazioni sono crollate del 9% in una sola seduta la scorsa settimana. Tra queste aziende compaiono Unilever, Verizon, Adidas, Starbucks, Coca-Cola, Ford, e HP.