Forlì (FC) – Il 25 ottobre 2012, dopo un incendio in un capannone non utilizzato della fabbrica, 90 lavoratori di Electrolux si assentarono dal lavoro per 45 minuti. Una volta spente le fiamme e dopo alcune rilevazioni, l’azienda chiese ai dipendenti di tornare nelle proprie postazioni, tuttavia questi, giudicando l’aria irrespirabile, decisero di attendere, rientrando solo dopo altri 45 minuti. Electrolux decide quindi di decurtare questo lasso di tempo dalle paghe degli operai e 36 di loro, sostenuti dalla Fiom, ricorrono in tribunale.

Inizialmente i giudici danno ragione all’azienda, ma ora, in appello, i dipendenti ottengono una vittoria: la sentenza stabilisce infatti che in assenza delle condizioni di sicurezza il lavoratore può sospendere la prestazione senza perdere soldi.

Electrolux, oltre a pagare le spese legali, dovrà quindi riconoscere la cifra decurtata ai dipendenti: sebbene si tratti di pochi euro (tra i 6,62 e i 7,89 euro) i rappresentanti sindacali esprimono soddisfazione, ritenendo l’esito del processo una vittoria storica per la “dignità del lavoro”.