Los Gatos (Usa) – Dopo i primi segnali dati dal mondo del calcio, con l’esclusione della Russia dalle maggiori competizioni internazionali, e da quello dello spettacolo, con il suo ban dall’Eurovision, adesso tocca all’entertainment prendere posizione sul conflitto russo-ucraino. La prima società a prendere una decisione in merito è stata Disney, che ha confermato l’intenzione di non fare uscire in Russia Red, il suo nuovo film animato Pixar, atteso nelle sale russe il 10 marzo. E, al momento, anche tutte le prossime uscite sono in stand-by. “Le future decisioni di marketing verranno prese in base all’evoluzione della situazione”, ha scritto la società in un comunicato. “Nel frattempo, data la gravità della crisi di rifugiati che sta emergendo, lavoriamo con le Ong nostre partner per dare loro aiuto immediato e altri tipi di assistenza umanitaria”.

Anche Warner ha sospeso il debutto di The Batman, che non arriverà sugli schermi russi. Stessa sorte per Morbius, prodotto da Sony. Lato streaming, Netflix ha deciso di non diffondere i 20 canali russi di informazione e intrattenimento che dovrebbe trasmettere, secondo una recente legge locale.

La decisione di queste big dell’entertainment potrebbe sembrare ben poca cosa, rispetto alla situazione di crisi generale. Ma si tratta di interessi economici molto forti: la Russia rappresenta uno dei box office più ricchi al mondo. E, al di là dell’impegno umanitario e della solidarietà nei confronti dell’Ucraina, il blocco del sistema interbancario Swift da parte di Europa e Usa renderebbe molto complesso il recupero degli incassi per le major americane.