Milano – Sette proposte di patteggiamento nel procedimento per la truffa da 99 milioni di euro nei confronti dei clienti di WindTre (che non è indagata), ai quali vennero prelevati importi per servizi a pagamento senza consenso. Giochi, oroscopi, suonerie, per cui gli affiliati della company telefonica vedevano scalare indebitamente il loro credito. Le pene che vanno da dieci mesi e 600 euro di muslta, sino a un anno e quattro mesi, con una sanzione di 400 euro, a cui si aggiunge la confisca di 18,5 milioni di euro.

L’indagine, istruita dal procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco, si è chiusa lo scorso luglio. Trentatré persone sono state accusate di frode informatica, con furto e indebito utilizzo dell’identità digitale, a cui si aggiunge in qualche caso l’estorsione contrattuale. Tra coloro che hanno patteggiato davanti al giudice Patrizia Nobile, Simone Bianchi, legale rappresentante di Evolution People, Fabio Cresti, vice presidente di Pure Bros Mobile, Arturo Mercurio, founder e amministratire di Lancio Entertainment.

Il sistema illecito nei tre anni dal 2017 al 2020 ha consentito in media circa 30mila/40mila attivazioni al giorno per i cosidetti Vas, ossia servizi premium erogati a ignari consumatori clienti WindTre, che si vedevano addebitare costi pari a 5 euro la settimana. Restano altri indagati, tra cui i manager Fabio De Grenet, Luigi Saccà e Alessandro Lavezzari, in merito a cui i magistrati milanesi dovranno assumere le proprie determinazioni.