Mountain View (Usa) – Continuano negli Usa le iniziative per sostenere la campagna Black Lives Matter contro il razzismo. Dopo l’annuncio di Google di aver fornito al dipartimento di Clarkstown, nello stato di New York, la propria GSuite, un gruppo di circa 1.700 dipendenti Google ha chiesto al ceo Sundar Pichai di interrompere le collaborazioni con la polizia americana in segno di protesta. La lettera, visionata in esclusiva da TechCrunch, recita: “Siamo molto delusi nell’apprendere che Google continua ad avere rapporti commerciali con i dipartimenti di polizia nel paese anziché unirsi a milioni di persone che vogliono destituire o tagliare i fondi a queste istituzioni”.

L’azienda, dal canto suo, non ha ancora risposto ai dipendenti, ma un portavoce ha chiarito che Google si sta impegnando in attività contro il razzismo sistemico e che sta prendendo in considerazione i suggerimenti dei dipendenti per migliorare il proprio approccio alla questione. Inoltre, l’azienda sottolinea di essere stata la prima a non mettere in vendita software per il riconoscimento facciale e a vietarne da subito l’uso per attività di sorveglianza.