Seattle (Usa) –Amazon, che in tempi di pandemia è riuscita ad aumentare le vendite terze parti del 53% attraverso il proprio marketplace, è stata accusata dalla Corte d’appello della California di essere responsabile per prodotti difettosi o non sicuri, e per gli infortuni da essi causati. La sentenza arriva in seguito alla causa intentata da Angela Bolger, che ha acquistato sul marketplace di Amazon una batteria sostitutiva per il proprio laptop, subendo ustioni di terzo grado quando quest’ultima ha preso fuoco.

Prima della sentenza, Amazon è sempre stata considerata legalmente un ‘fornitore di servizi’, una definizione che le ha permesso di eludere ogni responsabilità, affidandola invece ai venditori di terze parti che utilizzano il marketplace. Tuttavia, poiché Amazon supervisiona ogni fase dell’esperienza di vendita al dettaglio, secondo la sentenza dev’essere ritenuta responsabile dei prodotti venduti. “Qualunque sia il termine utilizzato per descrivere Amazon, che si tratti di ‘rivenditore’, ‘distributore’ o semplicemente ‘facilitatore’, il suo ruolo è fondamentale per portare il prodotto al consumatore”, ha affermato la Corte d’appello. “Secondo i principi della responsabilità oggettiva, Amazon dovrebbe quindi essere ritenuta responsabile se un prodotto venduto tramite il suo sito web risulta essere difettoso”.