Los Gatos (Usa) – Sebbene abbia attratto nuovi iscritti a ragione del lockdown, chiudendo il trimestre fiscale a giugno con 190 milioni di abbonati, in virtù di un numero di affiliazioni che nei primi sei mesi del 2020 ha superato quello dell’intero 2019, Netflix continua a essere sotto la lente degli analisti di mercato. Il Covid-19 starebbe infatti determinando una crescente difficoltà nella creazione dei contenuti e questo potrebbe costituire un forte rallentamento nella rotazione dell’offerta della piattaforma digitale.

Secondo l’autorevole Michael Pachter di Wedbush Securities, Netflix avrebbe al momento un numero di ore di consumo mensile per abbonato molto alto. Prima del lockdown questo valore si attestava a 30/40 ore al mese, ma ora è salito a 50/60 ore. Di contro, i competitor hanno un numero di abbonati molto più basso: una stima di 75 milioni per Disney+, 35 milioni per Hulu. Pachter si domanda quanto la consistenza di Netflix sia legata alla sua capacità di produrre continuamente nuovi contenuti, e ritiene che una percentuale significativa di utenti, pari a non meno di due milioni di abbonati a trimestre, da qui al ritorno alla normalità post-Covid, potrebbe lasciare la piattaforma di Los Gatos.

Da parte sua Netflix stima di poter aggiungere ulteriori 2,5 milioni di abbonati nel Q3, mentre Wall Street si aspetta ben 5,7 milioni di nuovi affiliati entro il 30 settembre. In una nota del 24 agosto Pachter scrive: “Noi sospettiamo che questo fenomeno di perdita degli abbonati sia già cominciato. “Una volta che il ritmo della consegna di nuovi contenuti inizierà a diminuire, prevediamo che Netflix vedrà un tasso di abbandono più elevato e una crescita degli abbonati molto più lenta”.

Mentre i rallentamenti della produzione interessano tutti i servizi di streaming video, la carenza di contenuti per Peacock di Nbc Universal e Hbo Max di WarnerMedia è meno grave a causa dei rispettivi cataloghi profondi. Nessuno sarà comunque in grado di produrre contenuti a un ritmo significativamente più veloce di Netflix e tutti i servizi di streaming saranno sfidati a produrre nuovi contenuti per la prima metà del 2021. Ciò probabilmente creerà uno svantaggio competitivo per Netflix, secondo Pachter, dato che la libreria di contenuti di proprietà dell’azienda è relativamente ridotta, mentre i suoi concorrenti producono contenuti originali da decenni.

“Naturalmente, Netflix può fare offerte per i contenuti della library di terze parti, ma è altrettanto probabile che i suoi concorrenti aumentino il costo dei titoli di catalogo, determinando così uno squilibrio nei conti della company di Los Gatos”, conclude Pachter.