Ankara (Turchia) – Entra oggi in vigore in Turchia la nuova legge che impone un severo controllo statale sui social media. Approvata a fine luglio dal Parlamento di Ankara tra forti polemiche, impone ai giganti del web come Facebook, Twitter e Youtube di avere un referente locale, legalmente responsabile dei contenuti e della loro eventuale rimozione su richiesta dell’autorità giudiziaria, nonché l’obbligo di catalogare i dati degli utenti in server locali, sollevando timori di violazione della privacy. Se non si adegueranno, le società subiranno sanzioni che vanno da multe salate all’oscuramento, con riduzioni della larghezza di banda fino al 90%. Secondo il presidente Erdogan, questa regolamentazione servirà a “porre fine a offese e insulti”, mentre le associazioni per i diritti civili denunciano la volontà governativa di “mettere a tacere le contestazioni e bloccare i flussi d’informazione indipendenti”, sostiene la direttrice di Human Rights Watch in Turchia, Emma Sinclair-Webb.