Londra (Uk) – Dopo l’annuncio della chiusura temporanea delle proprie sale negli Usa e nel Regno Unito, Cineworld subisce un crollo del 30% alla Borsa di Londra. Il colosso dei cinema, che gestisce 780 sale in 10 Paesi, di cui 536 negli Stati Uniti e 127 in Uk (il 90% del proprio fatturato), precisa in un comunicato che la chiusura coinvolgerà circa 45mila dipendenti ed è motivata dall’impossibilità di “fornire ai clienti i film con una portata tale da fare sì che le persone prendano in considerazione il ritorno nelle sale sullo sfondo del Covid-19”. Lo slittamento dell’uscita di titoli come ‘007 – No Time To Die’, ‘Wonder Woman 1984’ e ‘Black Widow’, sembra infatti aver tolto al pubblico la motivazione a recarsi nelle sale.

Nel primo semestre 2020, Cineworld ha accusato una perdita di 1,58 miliardi di dollari, con un crollo del 67% del fatturato a 712,4 milioni e ha un debito di 8,2 miliardi. Il Gruppo ha precisato che sta “valutando varie fonti di liquidità aggiuntiva e che vengono considerate tutte le opzioni per raccogliere nuovi fondi”; inoltre, si è detto propenso a comunicare i progetti sulla ripresa dell’attività nei due Paesi “al momento opportuno, quando i mercati principali avranno una guidance più concreta sul loro status di riapertura e gli studios saranno in grado di riportare sul grande schermo le loro grandi produzioni”.