Washington (Usa) – È cominciata ieri la causa Antitrust intentata dal dipartimento di giustizia americano contro Google, accusato di pratiche anticoncorrenziali nell’ambito delle ricerche online. L’accusa definisce Google “l’unica porta di accesso per Internet”, che ogni anno stringe partnership per miliardi di dollari con i produttori di dispositivi, con gli operatori di telecomunicazione e con altri canali di distribuzione, affinché il suo motore sia l’opzione predefinita per i consumatori. Secondo le stime degli analisti di Sanford C. Bernstein & Co, riportate da Bloomberg, il solo accordo con Apple varrebbe 8 miliardi di dollari l’anno. Una situazione non nuova in Europa, dove Google era già stata multata per 4,3 milioni di euro per abuso di posizione dominante.

Pronta la replica del colosso delle ricerche online. “Le persone scelgono di usare Google, non sono costrette a farlo”, ha scritto Kent Walker, vp per gli affari globali della società, in una nota. “Questa causa non va a vantaggio dei consumatori. Al contrario, punta a sostenere artificialmente delle alternative di qualità inferiore, aumentando i prezzi degli smartphone e rendendo più difficile effettuare delle ricerche”.