Rimini – Si chiudono con ricavi consolidati a 68,2 milioni di euro, in calo del 46,8% rispetto ai 128,3 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, i primi nove mesi del 2020 per Italian Exhibition Group (Ieg), la società nata dalla fusione delle fiere di Rimini e Vicenza.

Il margine operativo lordo (Ebitda) si attesta a 9,1 milioni di euro (-70,3% rispetto ai 30,6 milioni del 2019), mentre il risultato netto di pertinenza degli azionisti della Capogruppo, che ha beneficiato di proventi netti non ricorrenti per 6,5 milioni di euro, registra un utile di 1,6 milioni di euro contro gli 8,4 milioni del 2019 (-81,4%).
Al 30 settembre 2020, la posizione finanziaria netta ammonta a 116,7 milioni di euro, evidenziando un aumento dell’indebitamento netto di 12,2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019.
Il core business del gruppo, costituito dall’organizzazione diretta di manifestazioni fieristiche, ha rappresentato nei primi nove mesi dell’anno il 66,3% dei ricavi complessivi, pari a 45,2 milioni di euro, con un decremento di 22 milioni (-32,7%) rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

Gli ottimi risultati messi a segno nei primi due mesi dell’anno, che hanno sostanzialmente determinato la crescita organica del periodo pari a 2,6 milioni di euro (+2%), sono stati annullati dagli effetti della pandemia che ha causato una riduzione dei ricavi di 62 milioni di euro”, spiega in una nota il gruppo. Mentre prosegue “con determinazione l’attività di approfondimento della fattibilità dell’operazione di integrazione con il Gruppo Bologna Fiere”, dopo il term-sheet non vincolante siglato dalle due società lo scorso 15 ottobre, “avente ad oggetto un’operazione di integrazione sulla base di un rapporto di concambio pari ad 1:1 e secondo le modalità ancora da definirsi tra le parti”.