Parigi (Francia) – “Caro Babbo Natale, quest’anno prendiamo l’impegno di un Natale senza Amazon”. Comincia così la petizione lanciata da decine di personalità francesi, tra cui il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, contro lo strapotere del colosso e-commerce, soprattutto in tempi di lockdown.

Duri i toni della petizione, rilanciata con l’hashtag #NoelSansAmazon. “Ci impegniamo a non comprare alcun regalo su questa piattaforma. Faremo a meno di questa impresa predatrice di posti di lavoro, predatrice di commercio, predatrice di terre, predatrice di aiuti pubblici, utilizzatrice di infrastrutture pubbliche senza partecipare al loro finanziamento”.

La petizione continua poi chiedendo dei regali a Babbo Natale: “Leggi che proibiscano la costruzione di nuovi depositi giganti, che mettano fine alla concorrenza sleale e all’ingiustizia fiscale, che puniscano i ‘banditi del digitale’ che abusano dei nostri dati personali, che siano utili alla nostra economia piuttosto che accrescere ancora la fortuna già assurda di Jeff Bezos, aumentata del 30% durante i tre mesi della prima ondata”.

Di fronte alle accuse mosse dalla petizione, il presidente di Amazon France Logistique, Ronan Bolé, ha risposto alle domande della radio pubblica France Bleue. “Amazon non è il vincente di questa crisi, come lo si vuole spesso rappresentare. In Francia non rappresenta che il 2% del commercio al dettaglio. Un articolo su due venduto su Amazon lo è attraverso venditori terzi che usano la nostra piattaforma. Certo, il commercio online aumenta, ma non solo su Amazon. Paghiamo in Francia tutte le tasse dovute, ovvero 250 milioni nel 2018 e 420 nel 2019. Cerchiamo già di aiutare i commercianti nella loro transizione verso il digitale, ma se una nuova tassa dovesse arrivare, la pagheremo”.