Seattle (Usa) – Se a livello globale si sta osservando una notevole situazione di crisi causata dalla pandemia, chi sembra non soffrirne è invece Amazon. Complice l’aumento negli acquisti online, spinti dal lockdown, il colosso di Seattle ha infatti registrato numeri da capogiro durante tutto il 2020.
Nel terzo trimestre del 2020, Amazon ha realizzato il triplo dell’utile netto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un totale di 6,3 miliardi di dollari, raggiungendo un flusso di cassa operativo di 55,3 miliardi tra settembre 2019 e settembre 2020, più del 50% in più rispetto all’anno prima. Da fine febbraio, inoltre, il valore delle sue azioni è aumentato circa del 60%.

Tra gennaio e ottobre, Amazon ha aggiunto 427.300 lavoratori al suo organico globale, che raggiunge così quota 1,2 milioni di assunti, senza contare le centinaia di migliaia di autisti che collaborano tramite società terze.

L’Italia è stato uno dei paesi dove Amazon è cresciuta di più, anche per i margini più ampi: prima della pandemia era uno dei paesi europei in cui l’e-commerce era più indietro, ma durante il lockdown il 75% degli italiani ha fatto acquisti online (nel 2019 era stato solo il 40%).

Secondo l’analista di Ipsos David Parma, “Amazon è il più grande vincitore”. Tra i problemi principali, evidenzia che i governi internazionali si sono trovati impreparati, senza strumenti legislativi e fiscali adeguati per assicurarsi che le grandi multinazionali di internet paghino la giusta quota di tasse. Un problema particolarmente sentito nel momento in cui il gettito fiscale degli stati serve anche a compensare economicamente le categorie colpite dalle restrizioni per il Coronavirus.