Parigi (Francia) – La Dgccrf, Antitrust d’Oltralpe, ha chiuso un’indagine su Wish, il sito di e-commerce da 1,9 miliardi di dollari di fatturato. Tra le accuse, sintetizzate dal ministro per il digitale transalpino Cédric O, “false promozioni, sospetto di contraffazione” e sconti “privi di qualsiasi realtà economica e calcolati sulla base di prezzi di riferimento fuorvianti”.

Le critiche partono innanzitutto dai prezzi, ritenuti troppo bassi per non far pensare a prodotti contraffatti. Ma i francesi ritengono che anche le percentuali di sconto, spesso del -70%, -80%, -90%, siano totalmente inventate. Infine, a Wish viene contestata la vendita di prodotti considerati illegali nel Paese di destinazione: lo scorso gennaio, ad esempio, un’inglese era riuscito ad acquistare regolarmente un taser, che gli è poi costato 11 mesi di prigione.

La Dgccrf aveva già condannato Wish durante il primo lockdown per la vendita di mascherine non conformi agli standard. Ora l’azienda rischia fino al 10% di quanto fatturato in Francia, ma il procedimento sarà importante per l’e-commerce a livello globale. Si dovrà infatti provare che Wish è responsabile per quanto venduto dai produttori e per i prezzi da loro applicati. Fattore su cui la Francia si batte da tempo, chiedendo “una maggiore responsabilità per le piattaforme di e-commerce a livello europeo”.