Washington (Usa) – Negli ultimi giorni numerosi social network hanno bloccato o rimosso dalle loro piattaforme gli account di Donald Trump, accusandolo di aver incitato i propri sostenitori ad attaccare il Congresso degli Stati Uniti lo scorso 6 gennaio, durante la certificazione della vittoria elettorale di Joe Biden. Le piattaforme si sono così mosse contro il presidente uscente in quanto, dichiarano, avrebbe violato le linee guida contro i contenuti che promuovono la violenza e le fake news.

Nella notte fra l’8 e il 9 gennaio, Twitter ha sospeso in maniera permanente il profilo personale di Trump. Il social ha dichiarato in una nota di aver dapprima bloccato l’account per 12 ore in seguito ad alcuni tweet che legittimavano l’attacco al Congresso, e poi preso la decisione del ban definitivo dopo una nuova violazione delle norme da parte del presidente uscente.

Anche Facebook si è mosso in merito alla questione. Dopo aver ricevuto critiche per non aver eliminato tempestivamente il video in cui Trump si rivolgeva ai propri sostenitori in seguito all’assalto, lo stesso Ceo Mark Zuckerberg ha annunciato la decisione di sospendere l’account di Trump per almeno per due settimane sia da Facebook che da Instagram.

La lista si è ulteriormente allungata dopo che oggi YouTube ha annunciato la sospensione momentanea dell’account di Trump per almeno sette giorni, per “incitamento alla violenza”. A seguire questo filone ci sono però molti altri social, tra cui TikTok, Reddit e Twitch.