Seoul (Corea del Sud) – Lee Jae-yong, vicepresidente di Samsung Electronics e di fatto capo di Samsung, è stato condannato a due anni e mezzo di carcere dalla Corte Suprema della Corea del Sud con l’accusa di corruzione, e arrestato subito dopo la sentenza. Lee Jae-yong è il figlio maggiore dell’ex presidente di Samsung, Lee Kun-hee, morto lo scorso ottobre. Nell’agosto del 2017 Lee Jae-yong era già stato condannato a cinque anni per corruzione e altri crimini, ma in seguito a un ricorso in appello, la pena era stata sospesa e nel febbraio del 2018 era stato scarcerato.

I guai giudiziari erano iniziati nell’ambito dello scandalo che aveva coinvolto l’allora presidente sudcoreana Park Geun-hye, successivamente sottoposta a impeachment. A Lee Jae-yong erano state contestate tangenti per 40 milioni di dollari alle fondazioni guidate da un’amica di Park, Choi Soon-sil, in cambio di favori politici. Tuttavia, si era sempre detto innocente, sostenendo che tali ‘donazioni’ fossero state fatte a sua insaputa. La Corte Suprema aveva però disposto un nuovo processo, conclusosi appunto con la condanna del numero uno di Samsung.