Imola (BO) – Si apre un nuovo capitolo nella storia giudiziaria di Mercatone Uno. La Procura di Milano ha infatti aperto un nuovo filone d’inchiesta relativo al crac di Shernon Holding srl, la società che gestiva 55 punti vendita della catena e dichiarata poi fallita nel 2019 con un ‘buco’ di oltre 91 milioni di euro. La finanza ha perquisito la casa e gli studi di uno dei commissari straordinari, Ermanno Sgaravato (colui che avrebbe guidato la trattativa con il fondo americano Gordon Brothers International Llc). Il Ministero avrebbe infatti ordinato di esibire “tutte le mail tra i commissari e i dirigenti del ministero occupatisi della pratica”, ipotizzando il reato di “causazione del dissesto per effetto di operazioni dolose”, in relazione a un accordo trilaterale dell’agosto 2018 che ha visto protagonisti l’Amministrazione straordinaria del gruppo Mercatone Uno, con i suoi tre commissari, gli amministratori della Shernon e gli esponenti della Gordon Brothers. Ebbene, secondo i Pm quell’accordo, che non era l’operazione inizialmente prevista dal Mise, avrebbe contribuito a causare il crac della Shernon da 91 milioni nel medesimo arco di tempo nel quale gli americani di Gordon Brothers hanno invece guadagnato 10 milioni, il 40% del capitale investito.