Roma – Il ministro Dario Franceschini ha finalmente annunciato l’entrata in vigore della legge n. 220, approvata il 14 novembre 2016. La norma prevedeva al suo articolo 33 che il Governo riformasse le “procedure attualmente previste dall’ordinamento in materia di tutela dei minori nella visione di opere cinematografiche e audiovisive”. In altre parole, la censura, che in passato aveva bloccato o imposto tagli a diversi film, non verrà più applicata da una commissione, ma saranno gli stessi produttori a indicare le fasce di pubblico che potranno vedere le proprie pellicole.

La legge prevede l’istituzione di quattro fasce: opere per tutti, opere non adatte ai minori di 6 anni, opere vietate ai minori di 14 anni e opere vietate ai minori di 18 anni (anche se la presenza di un genitore permetterebbe la visione dei film vietati ai 14 a chi ha almeno 12 anni e di quelli vietati ai 18 a chi ne ha almeno 16). Con l’entrata in vigore della legge, per evitare che i produttori estendano la visione anche a fasce non adatte per catturare più pubblico, è stata inoltre creata una commissione di 49 esperti, che avranno venti giorni per decidere se il giudizio proposto dai produttori è adatto e dare così il via libera definitivo alla distribuzione del film.