Seattle (Usa) – Se il 2020 è stato davvero un anno d’oro per Amazon, che in Europa ha raggiunto un fatturato record da 44 miliardi di euro, lo stesso non si può dire delle casse del fisco europeo, a cui non è stato versato un euro in tasse. Merito del regime agevolato vigente in Lussemburgo, dove ha base il colosso dell’e-commerce, ma anche del fatto che Amazon EU ha chiuso il proprio bilancio 2019 in perdita per 1,2 miliardi di euro, a causa di investimenti e altri oneri.

Come si legge in un documento ufficiale diffuso dalla società: “Amazon paga tutte le tasse richieste in ogni paese in cui opera. L’imposta sulle società si basa sui profitti, non sui ricavi, e i nostri profitti sono rimasti bassi a seguito dei nostri ingenti investimenti e del fatto che la vendita al dettaglio è un’attività altamente competitiva e con margini ridotti. Abbiamo investito ben oltre 78 miliardi di euro in Europa dal 2010 e gran parte di tale investimento è in infrastrutture che creano molte migliaia di nuovi posti di lavoro, generano entrate fiscali locali significative”.

E in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Mariangela Marseglia, country manager per Italia e Spagna, afferma che nel nostro paese il contributo fiscale per il 2019 è stato di 234 milioni di euro, tra imposte sostenute direttamente e tasse indirette.