Roma – Negli ultimi giorni i tecnici del Mef hanno iniziato a monitorare una serie di ‘transazioni anomale’ relative al Cashback di Stato. Nello specifico, si tratta di quei micropagamenti appositamente frazionati per avanzare nella classifica e ottenere i maxipremi da 1.500 euro riservati ai primi 100mila utenti per numero di transazioni. Ad alcuni cittadini, infatti, sarebbe stato notificato tramite l’app Io, l’inizio di una verifica su tali movimenti: nel messaggio si spiega che le “transazioni ricorrenti di importo irrisorio, effettuate in numero elevato presso lo stesso esercente” non possono essere considerate valide per raggiungere i rimborsi, e verranno quindi annullate dal sistema. All’acquirente resta tuttavia il diritto di replica: entro sette giorni dalla ricezione del messaggio può motivare attraverso un modulo online l’oggetto effettivo della spesa a cui corrisponde ogni movimento. Se le spiegazioni fornite saranno ritenute valide, le transazioni saranno reinserite nel conteggio per il Cashback. L’iniziativa del Mef arriva in risposta a numerose interrogazioni parlamentari che segnalavano il problema di microtransazioni ravvicinate presso lo stesso esercente proprio per fare volume ed entrare tra i primi 100mila che hanno diritto al Super Cashback.