Londra (Uk) – I ministri delle Finanze del G7 (che avrà luogo in Cornovaglia dall’11 al 13 giugno) si sono riuniti ieri a Londra, dove hanno raggiunto uno storico accordo su un’aliquota globale minima del 15% per la tassazione delle grandi imprese. Lo rivela su Twitter il ministero del Tesoro britannico: “Un impegno senza precedenti che metterà fine alla corsa al ribasso nella tassazione aziendale, assicurando equità per i lavoratori negli Stati Uniti e in tutto il mondo”, chiosa la segretaria al Tesoro Janet Yellen. L’accordo riguarda l’adozione di un’aliquota globale minima del 15% sui profitti d’impresa “applicata paese per paese”. Obiettivo è quello di combattere i paradisi fiscali e il fenomeno dell’elusione, riallocando i profitti delle multinazionali per tassarli nel paese in cui vengono realizzati.

Numerosi i commenti di soddisfazione giunti dagli esponenti della politica internazionale. Tra questi, il premier Mario Draghi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il cancelliere dello Scacchiere inglese Rishi Sunak, e il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire, che parlano di “accordo storico”. Fa loro eco il titolare delle finanze tedesco, Olaf Scholz, che afferma: “È un’ottima notizia per la giustizia e la solidarietà fiscale e una cattiva notizia per i paradisi fiscali in tutto il mondo”. Ora, commenta il commissario Ue Paolo Gentiloni, l’obiettivo è “espandere questo consenso ai membri del G20 e a tutti i paesi coinvolti nel quadro inclusivo dell’Ocse”.