Milano – Ridurre in via transitoria dal 22% al 10% l’Iva sui prodotti audiovisivi e fonografici. È questa la proposta emendativa, promossa da una coalizione formata da Aires, Ali, Ancra, Asseprim, Fimi e Univideo, presentata all’esame del Parlamento per il decreto-legge ‘Sostegni-bis’, ha come obiettivo quello di supportare l’editoria audiovisiva e fonografica, duramente colpite sui prodotti fisici dalla crisi pandemica. Una riduzione di gettito fiscale per lo Stato sul 2021 che ammonterebbe a soli 8 milioni di euro, ma che rappresenterebbe un sostegno concreto e tangibile da parte del Governo a favore delle industrie protagoniste da sempre del mercato culturale italiano.

La proposta, che rientra nella cosiddetta ‘Iva emergenziale’ ed è sostenuta anche dalla Commissione Europea, è finalizzata a sostenere il mercato dell’editoria audiovisiva sia per il prodotto fisico (Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD) che digitale (TVoD ed Est) che ha subito cali drammatici durante i mesi del lockdown: nel 2020 ha fatto registrare un -23,6% in edicola, un -67,9% sul noleggio e -30,7% sui canali tradizionali, raggiungendo trend fortemente negativi, pari a -68,8 % nel fatturato nei mesi di marzo e aprile.

“L’editoria audiovisiva”, spiega Pierluigi Bernasconi, presidente di Univideo, “anche nei mesi più difficili del 2020 non ha mai avuto particolari sostegni da parte del Governo, pur rappresentando una fetta importante del sistema economico, culturale e industriale del nostro Paese. Ridurre temporaneamente l’aliquota IVA, oggi, nel momento della ripartenza, vuol dire dare un aiuto concreto alle imprese, ai lavoratori e al mercato in generale”.