Bruxelles (Belgio) – D’ora in poi tutte le autorità nazionali per la privacy appartenenti all’Unione europea potranno fare causa a Facebook in caso di violazioni della direttiva sulla protezione dei dati (Gdpr). A stabilirlo è la Corte di Giustizia europea, che amplia così la possibilità di tutelare la privacy e di contestare eventuali irregolarità anche al di fuori del paese in cui è collocata la sede legale della società (in questo caso, l’Irlanda).

In sostanza, la nuova direttiva “autorizza un’autorità di controllo di uno Stato membro a esercitare il suo potere di intentare un’azione dinanzi a un giudice di tale Stato e di agire in sede giudiziale in caso di presunta violazione del Gdpr, con riguardo a un trattamento transfrontaliero di dati, pur non essendo l’autorità di controllo capofila per tale trattamento”.