Roma – A soli 35 giorni dalla prima scadenza dello switch off, arriva il rinvio. E così slittano sia l’introduzione del nuovo standard Mpeg-4, fissata al 1° settembre 2021, sia l’avvio delle trasmissioni in Dvb-T2, il digitale di nuova generazione, previsto per il 30 giugno 2022. Le emittenti nazionali, infatti, lasceranno l’attuale standard (Mpeg-2) in favore dell’Mpeg-4 solo su base volontaria a partire dal 15 ottobre 2021. Saranno, inoltre, le stesse tv a scegliere quali dei loro canali verranno trasmessi nel nuovo standard. La Rai, ad esempio, ha reso noto che trasmetterà in Mpeg-4 i suoi canali specialistici (come Rai Storia e Rai Sport), mentre aspetterà per quelli principali. I canali principali (come Rai 1, Rai 2 e Rai 3) verrebbero invece trasmessi sia in Mpeg-2 sia in Mpeg-4. Mediaset e la7 non hanno ancora chiarito la loro strategia. Il governo, dunque, non pone obblighi, ma chiede che un certo numero di programmi passi al nuovo standard dal 15 ottobre 2021. Entro l’anno, inoltre, stabilirà in un provvedimento quando e come il passaggio all’Mpeg-4 diventerà obbligatorio.

A livello regionale, sarà la Sardegna a fare da apripista, tra novembre e dicembre del 2021. A gennaio 2022, verrà poi il turno di Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia (tranne Mantova), provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano, seguiti nello stesso mese da Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna. A marzo 2022 toccherà invece a Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche. Chiuderanno, a giugno 2022, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania.