Roma – Nel corso del 2020 l’Autorità garante del mercato e della concorrenza ha privilegiato misure di tipo conciliativo, di ‘moral suasion’, colpendo in particolar modo i messaggi pubblicitari che hanno capitalizzato sul senso di paura delle persone. È quanto emerge dalla relazione annuale dell’Antitrust, presentata ieri in Senato dal presidente Roberto Rustichelli.

Dal 1° gennaio 2020 al 31 luglio 2021 l’Antitrust ha comminato sanzioni complessive pari a 627 milioni di euro, di cui 496 milioni in materia di tutela della concorrenza e 131 milioni a tutela del consumatore. Con riferimento alla tutela della concorrenza, sono stati chiusi cinque procedimenti per intese, otto per abuso di posizione dominante e nove per concentrazioni. In materia di intese e abusi, i procedimenti chiusi con accertamento dell’illecito sono stati pari a otto, mentre quelli chiusi con impegni sono stati tre. In materia di concentrazioni, l’Autorità ha esaminato 110 operazioni, avviando l’istruttoria in nove casi.

Per quanto riguarda la tutela del consumatore e delle microimprese, 82 sono stati i procedimenti conclusi con l’accertamento dell’infrazione e 52 quelli chiusi con impegni. In 165 casi, inoltre, l’Autorità ha disposto l’archiviazione a seguito di moral suasion. Particolarmente intensa è stata anche l’attività di advocacy, diretta a promuovere il rispetto dei principi concorrenziali da parte dei pubblici poteri, con un tasso di successo complessivo degli interventi svolti ben al di sopra del 50%.