Roma – L’agenzia stampa Agi ha rivelato che nelle scorse settimane la Siae è stata vittima di un attacco hacker, durante il quale sono stati violati circa 70 GB di dati. Per evitarne la pubblicazione, è stato chiesto un riscatto di 3 milioni di euro in bitcoin. “Ci mancherebbe altro che pagassimo un riscatto”, ha dichiarato al Corriere della Sera Giulio Rapetti Mogol, presidente Siae. “Stiamo reagendo e indagando, ma si tratta di un’attività illegale a tutti gli effetti che non vogliamo e non possiamo certo incoraggiare”. Tra i dati sensibili sottratti, carte d’identità, patenti, tessere sanitarie e indirizzi, che potrebbero essere presto messi in vendita sul dark web.

Non è la prima volta che la Società italiana degli autori e degli editori è vittima di un attacco informatico: nelle settimane precedenti aveva subito dei tentativi di phishing, che avevano allertato i sistemi di sicurezza. Ora il caso è nelle mani della polizia postale, attraverso il compartimento di Roma del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche.