Roma – L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha diffuso i dati aggiornati del suo Osservatorio sulle Comunicazioni, nel quale passa in rassegna il settore della telefonia mobile e fissa, gli ascolti televisivi e i dati di utilizzo delle piattaforme online, ma anche l’editoria e i servizi postali.

Nella rete fissa, gli accessi complessivi sono rimasti stabili rispetto al trimestre precedente, ma in crescita di circa 400mila unità su base annuale. Negli ultimi dodici mesi le tradizionali linee in rame si sono ridotte di circa 1,8 milioni (-9,8 milioni nell’intero periodo temporale considerato dall’Osservatorio) mentre le linee che utilizzano altre tecnologie sono aumentate di 2,6 milioni circa. Le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbt/s hanno ormai raggiunto il 75% dell’intero segmento broadband, e il peso di quelle con prestazioni superiori ai 100 Mbit/s è salito dal 16,5% al 59,4% del totale. I dati unitari di consumo (traffico per linea broadband) mostrano un deciso aumento, trainato anche dalla progressiva diffusione dei servizi video in streaming, stimabile in poco meno del 17% sul 2020 e del 64,2% nei confronti del 2019. Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband, a fine settembre, vede Tim quale maggiore operatore con il 42,2%, seguito da Vodafone con il 16,5%, Fastweb con il 14,9% e Wind Tre con il 14,1%.

Per quanto riguarda il mobile, a fine settembre 2021 le sim complessive hanno raggiunto i 105,8 milioni (+1,7 milioni su base annua). Tim risulta market leader con il 28,8%, seguita da Vodafone (28,5%) e Wind Tre (24,8%) mentre il nuovo entrante Iliad si attesta al 7,7%. Prosegue la crescita dell’utilizzo della larga banda mobile: il consumo medio unitario mensile di dati da inizio anno è stimabile in circa 12,3 GB/mese, in crescita del 29,3% rispetto al periodo giugno-settembre 2020. Tuttavia, questo indicatore risulta quasi quadruplicato rispetto al corrispondente periodo del 2017, quando il traffico dati unitario risultava essere pari a 2,57 GB mensili.