Roma – Nel suo Osservatorio sulle Comunicazioni, Agcom evidenzia come stia calando sempre più la fruizione della cosiddetta Tv tradizionale. Gli ascolti medi giornalieri registrati nel mese di settembre 2021 (8,85 milioni) si sono ridotti, di 1,37 milioni (-7,6%) rispetto al corrispondente mese del 2020 e di 2,37 milioni (-9,7%) rispetto al settembre 2017. Corrispondentemente, anche la fascia oraria ‘prime time’ (21,23 milioni lo scorso settembre) registra una flessione che su base annua è pari al 6,1%, valore che si amplia al 10% con riferimento al settembre 2017.
Con riferimento ai principali gruppi editoriali televisivi, la Rai nel mese di settembre guida sia nel ‘giorno medio’ (34,8%), sia nella fascia ‘prime time’ (con il 36,9%) guadagnando share, su base annua, in entrambi i casi (rispettivamente +0,9 e +1,6 punti percentuali). Mediaset segue con una marginale flessione su base annua ma con una crescita degli ascolti rispetto al settembre 2017. Le performance di Sky, invece, sembrerebbero essere più condizionate dalla concorrenza dei servizi streaming a pagamento.
E, proprio in riferimento a questi ultimi, in corrispondenza dei momenti più delicati dell’emergenza sanitaria, si è registrato un significativo aumento nel numero di utenti unici (passati dai 12,4 milioni del febbraio a 17-18 milioni nei successivi mesi di marzo e aprile) che tende a stabilizzarsi comunque nei periodi successivi. Il numero dei visitatori diversi che hanno consultato qualsiasi contenuto disponibile sui siti o applicazioni di tali servizi, nel 2021 si colloca su valori medi di 13,9 milioni. L’analisi per singola piattaforma evidenzia una crescita complessiva degli utenti unici su base annua per i servizi collocati nelle prime quattro posizioni (+6,5 milioni di utenti unici complessivi) e per Tim Vision (+ 0,1 milioni di utenti unici), a fronte di una contrazione dei visitatori unici per le restanti piattaforme (complessivamente pari a -1,1 milioni internauti unici).