Roma – I dati sull’occupazione dell’industria dell’audiovisivo sono molto positivi, sono 180mila i posti di lavoro complessivamente generati (+32% di nuove attivazioni nei primi nove mesi del 2021 rispetto al 2019; +77% rispetto al 2020), con forza lavoro più giovane, più qualificata, con più donne e più competenze digitali rispetto alle medie nazionali.
Questo è uno dei dati emersi dalla relazione di Andrea Montanino di Cdp Cassa Depositi e Prestiti nel corso dell’incontro pubblico ‘La fabbrica delle immagini non si ferma. Le industrie cineaudiovisive al lavoro in un’Italia che vuole progredire’, promosso al teatro Argentina di Roma da Anica, Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive digitali. “I benefici della crescita”, sottolinea una nota dell’Associazione, “sono rilevanti perché, per ogni euro investito nell’audiovisivo, la produzione nell’insieme della nostra economia cresce del doppio (1,97 euro)”.
“Il cinema non si è fermato neanche durante la Seconda guerra mondiale, ha accompagnato il boom economico e visto nascere talenti”, ha spiegato il presidente di Anica, Francesco Rutelli. “Noi vogliamo fare gioco di squadra, la nostra conferenza si svolge durante la pandemia e la guerra in Ucraina e serve a misurarci con l’impatto di questi fatti su un’industria resiliente e consapevole. La successione di pandemia e guerra pone la necessità di risposte efficaci. Per noi, il valore nazionale di queste industrie potrà continuare a crescere, e a far progredire il nostro Paese, com’è avvenuto in momenti storici incancellabili come il Neorealismo o il ‘boom economico, solo con un grande gioco di squadra tra istituzioni, industrie consapevoli del proprio ruolo, la crescita dei prodotti con la moltiplicazione delle modalità di fruizione e una nuova ondata di talenti”.