Shanghai (Cina) – La pandemia non accenna ad allentare la presa in Cina, dove il lockdown di Shanghai, deciso il 28 marzo, ha bloccato il porto e sta creando problemi crescenti alla logistica mondiale. I porti asiatici, si legge sul Sole 24 ore, toccano il 79,3% del traffico globale e Shanghai gestisce un traffico quattro volte maggiore rispetto a quello di Los Angeles, il principale scalo del Nord America. Nelle ultime ore sono arrivate a Shanghai 76 navi e se ne attendono 160 nelle prossime settimane. Il numero di navi ferme è inevitabilmente destinato a crescere, date le perduranti difficoltà della catena logistica, i permessi richiesti per le merci e i test a cui devono sottoporsi gli autisti. Se la situazione non migliorerà, molte navi cercheranno di evitare lo scalo di Shanghai, rivolgendosi a porti vicini come Ho Chi Minh City, in Vietnam.
Le criticità di Shanghai si ripercuoteranno sul resto del mondo tra circa un mese: un container spedito dalla megalopoli cinese impiega 40-50 giorni a raggiungere le destinazioni più lontane. A livello globale, i costi delle merci e dei trasporti aumenteranno sempre più, con conseguenze sulle forniture. Ma i problemi riguarderanno anche la popolazione locale, a cui potrebbero mancare cibo e cure mediche.