Roma – Univideo, l’associazione italiana che rappresenta gli editori audiovisivi, esprime la propria soddisfazione relativamente alla chiusura del bando indetto dalla Direzione generale cinema e audiovisivo (Dgca) del Ministero della Cultura per commissionare a un operatore economico terzo la realizzazione di uno studio qualitativo e quantitativo sul pubblico cinematografico italiano.

“Un punto di partenza e non di arrivo, che deve essere supportato da tempestive politiche pubbliche che sostengano concretamente il settore del cinema e dell’audiovisivo”, si legge nel comunicato stampa diffuso dall’associazione. “La pandemia ha certamente influito sui comportamenti e sulle modalità di consumo dei prodotti culturali e di intrattenimento, generando una sofferenza generalizzata delle sale. Per questo servono scelte politiche coraggiose. È importante, prima di adottare misure pubbliche che potrebbero risultare parziali e non particolarmente tutelanti per l’intera filiera audiovisiva, comprendere a fondo il nuovo pubblico”.

Anche l’industria audiovisiva, come le sale, mostra segnali di sofferenza: se nel 2019 il comparto valeva 255,6 milioni di euro, nel 2021, secondo gli ultimi dati GfK, si è attestato a 176,8 milioni, con una crescita del digitale negli ultimi anni e una stabilizzazione registrata nel 2021. Le vendite del supporto fisico si configurano all’interno di un trend di generale contrazione anche se il 4k Ultra HD nell’ultimo anno in termini di vendite ha evidenziato una decisa crescita: +26,9% in valore e +19,8% in volume, con circa 190 mila copie acquistate dai consumatori. “Questo dimostra che la propensione degli italiani al consumo di prodotti dell’home entertainment non è diminuita, probabilmente si sono diversificate le modalità di fruizione e su questo occorre riflettere e lavorare in modo sistemico”, conclude il comunicato Univideo.