Milano – In occasione dell’Assemblea generale della Federazione Optime – Osservatorio per la tutela del mercato dell’elettronica in Italia, che si è tenuta martedì 5 luglio a Milano, è stato approvato il bilancio e fatto il punto sullo stato di avanzamento delle molte attività in corso. Tra i temi affrontati, anche quello della costituzione come parte civile della federazione nel processo per il caso ‘Doppio Click’, che si terrà a Cremona il prossimo 6 ottobre.

Optime, nello svolgimento delle proprie quotidiane attività di monitoraggio e controllo del mercato, aveva dato il via a una serie di indagini investigative su alcuni siti sospetti, effettuando acquisti test di prodotti mai consegnati. A seguito di tali indagini, la Federazione ha presentato nel 2018 una denuncia-querela alla quale hanno fatto seguito indagini in tutta Italia poi accorpate in un unico procedimento dalla Procura di Cremona. Le indagini, condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, hanno consentito di portare alla scoperta un sodalizio che, attraverso siti di vendite online, ha coinvolto 10mila consumatori, i quali, attirati da prezzi civetta e poderose campagne pubblicitarie su media di primaria importanza (radio e Tv), hanno effettuato acquisti su diversi siti: ADVstocks.it, Sottocosto.online, Marashopping.it Prezzipazzi.net.

Nel 2021, terminate le indagini preliminari, è stato incardinato il processo ‘Doppio Click’, con la disposizione, da parte del Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Cremona, del sequestro preventivo relativo a beni e disponibilità finanziarie per oltre 72 milioni di euro, 127 tra immobili e terreni, 28 beni mobili tra cui imbarcazioni di pregio ed autovetture di grossa cilindrata, 750 rapporti bancari e finanziari riconducibili a 43 persone fisiche e giuridiche coinvolte nella frode. Sono stati complessivamente sottratti a tassazione oltre 120 milioni di euro con una evasione dell’Iva superiore a 44 milioni di euro, nonché indebite compensazioni di imposta basate su crediti non spettanti per oltre 3,7 milioni di euro.