Milano – È durata due anni l’indagine ai danni di 33 manager di WindTre da parte della Procura di Milano. Dal 2017 al 2020 questi professionisti, tutti esperti informatici, hanno realizzato meccanismi in grado di addebitare sugli abbonamenti WindTre dei piccoli importi settimanali per servizi mai richiesti, come oroscopi, giochi e suonerie. Secondo la ricostruzione, bastava semplicemente visualizzare dei banner fraudolenti, anche senza nessun click, per ritrovarsi abbonati a propria insaputa. Il denaro così prelevato indebitamente dagli utenti veniva spartito tra le aziende di contenuti e la stessa WindTre, che però non risulta indagata, poiché l’attività illecita è stata ascritta ai soli 33 manager. Tra questi, anche nomi illustri, come l’ex manager di WindTre Alessandro Lavezzari, Luigi Saccà (figlio di Agostino, ex direttore generale Rai) e Fabio De Grenet. E poi Angelo Salvetti e Fabio Cresti, all’epoca rispettivamente legale rappresentante e vice presidente di Pure Bros Mobile. Migliaia gli utenti truffati, per ricavi illeciti stimati in circa 100 milioni di euro.