Di Luigi Rubinelli

Ieri si è rotto definitivamente l’asse da stiro: due saldature non hanno tenuto. È durato 3 anni e l’avevo acquistato da Bricocenter di Lucca. Ho guardato sul sito di Esselunga se vendesse assi da stiro, e non ci sono, probabilmente non ci saranno neppure nel supermercato fisico che frequento.

Guardo il sito on line di Media World, e ce ne sono ben otto, con una buona scala prezzi. Vado nel negozio fisico: doppio lineare di ferri da stiro più fuori gondola, saranno un centinaio di referenze. Non vedo assi da stiro. Mi metto in coda per domandare all’addetto alle vendite se vendono assi da stiro. Mi guarda sconsolata: “No, non ne abbiamo”. Incredibile: su cosa stireranno i clienti di Media World?

A questo punto tralascio il sito di Euronics e chiedo via telefono al negozio fisico se hanno assi da stiro. Risposta: “Certo”. Vado nel negozio fisico e ne acquisto uno, tedesco. Nel frattempo è passata un’ora e mezza. Pazienza.

Gli assi da stiro occupano spazio in verticale, pochissimo in orizzontale. È vero che le rotazioni saranno pur basse, ma sono uno strumento indispensabile in casa, come fa un’insegna blasonata come Media World a non averne neppure uno? Quando si parla di servizio al cliente, come in questo caso, sembra di assistere alle improbabili promesse dei partiti politici che le sparano una più grande dell’altra. Ma Media World non è un partito, è un’azienda con un conto economico, non è vero?