Milano – Optime ha notificato alla Società italiana degli autori ed editori un ricorso al Tar del Lazio per ottenere l’accesso all’elenco delle imprese e dei relativi importi versati anno per anno per l’immissione nel mercato italiano di prodotti soggetti alla normativa in materia di copia privata relativo al periodo 2019-2021, nonché le dichiarazioni trimestrali presentate da ogni impresa ai sensi dell’art. 71-septies, comma 3, l.d.a.

“Andremo fino in fondo”, ha dichiarato Davide Rossi, presidente di Optime. “Avevamo chiesto di poter accedere a quella documentazione, raccogliendo il malumore dei nostri associati, a tutela del mercato dell’elettronica, e il rifiuto pretestuoso opposto da Siae ci ha francamente sorpresi. Il nostro intendimento era semplicemente quello di collaborare nell’individuazione delle molte aree grigie del mercato. Le decine di milioni di euro evase da operatori senza scrupoli determinano non solo un danno ai legittimi percettori dei compensi ma anche gravi distorsioni della concorrenza che mettono a rischio gli operatori onesti che pagano i compensi fino all’ultimo centesimo”, evidenzia Davide Rossi. “Nessuno meglio del nostro Osservatorio conosce il mercato dei prodotti elettronici, e potremmo agevolmente capire dove sia necessario concentrare l’impegno per la riscossione. Abbiamo teso la mano alla Siae, ma a fronte di un atteggiamento di totale chiusura non ci resta che il ricorso al Tar, invocando le norme che impongono la massima trasparenza a enti che agiscono per finalità di pubblico interesse come appunto la Siae”.