Lo testimoniano i dati Corepla, che stimano una riduzione dell’immesso al consumo di circa il 2%. “In media, negli ultimi due trimestri, c’è stata una diminuzione del consumo di gas del 15% e questo indica che l’industria sta tagliando produzioni. Nel settore, ci aspettiamo cali di produzione a doppia cifra”, continua Bergaglio. Cresce, in questo contesto, anche il divario competitivo con le altre nazioni europee (soprattutto Spagna, Francia e Germania): “che hanno una frazione del nostro problema. In Spagna, grazie all’introduzione di un price cap, il costo è la metà rispetto all’Italia. In Francia, poi, sono stati messi a disposizione dell’industria 125 terawattora a un prezzo politico di 42 euro al MWh. In Italia, il prezzo al MWh è arrivato a 500 euro”. Tra le misure per combattere il caro energia – oltre all’istituzione di un Tavolo sull’energia ad hoc -, il recente accordo Anie-Unionplast per l’autosufficienza energetica: “l’obiettivo è aumentare la quota di autoproduzione che potrebbe portare all’abbattimento del prezzo fino a 60 euro al MWh”, conclude Bergaglio.