Roma – Davanti alle tendenze del mercato europeo degli elettrodomestici, Whirlpool sembra intenzionata a rivedere il proprio business in Europa, mentre Electrolux si prepara a un taglio dei costi. I dati, riportati dal Sole24Ore, parlano di un calo del bianco del 10-12%; una tendenza in atto già da tempo, se si eccettua il rimbalzo post Covid (+18,5% nel 2021). Concreto il rischio di dover abbassare la soglia di produzione al di sotto dei 10mila pezzi, davanti a un mercato sempre più saturo.

Whirlpool intende puntare su India e Usa, e il ceo Marc Bitzer afferma che “una vendita a titolo definitivo è possibile“. Ci si aspetta l’ingresso di un player extraeuropeo nel mercato, anche se non è ancora possibile dire quali saranno le soluzioni definitive.  La svedese Electrolux, invece, ha generato nell’ultimo trimestre un Ebit negativo per 385 milioni di corone, con una perdita finale di 605 milioni di corone. In cantiere un piano di riduzione dei costi, per un risparmio di 4-5 miliardi di corone, che prevede, tra le altre cose, il taglio di 4mila posti di lavoro. Taglio previsto soprattutto in Usa, ma è possibile che siano cancellati investimenti in programma per l’Italia.

Per quanto riguarda il nostro Pese, i costi di produzione sono più alti del 10-15% rispetto alla cosiddetta ‘best country’, in parte per i costi del lavoro e in parte per i costi fissi strutturali. I sindacati si rivolgono al governo, sostenendo la strategicità del settore bianco. Chiesti incentivi per favorire il ricambio degli elettrodomestici più vecchi e meno efficienti da un punto di vista energetico. Stando ai calcoli, uno stanziamento di 350 milioni di euro sosterrebbe l’acquisto di 2,5 milioni di nuovi apparecchi, con uno sconto del 25% sui prezzi (fino a un tetto massimo di 150 euro di sconto).