Taipei (Taiwan) – Morris Chang, fondatore di Tsmc, (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, azienda che controlla il 53% della produzione mondiale di microchip di ultima generazione), commenta la situazione geopolitica di Taiwan, in bilico tra gli interessi Usa e le mire espansionistiche della Cina.

Il 92% del mercato dei microchip avanzati è controllato da Taiwan, che è il primo paese al mondo per la capacità produttiva di microchip (22%); gli Stati Uniti sono al 12%, e l’Europa al 9%. Ora la politica americana sta portando avanti una strategia di reshoring, con l’obiettivo di ricondurre in patria le produzioni strategiche. In questo modo vuole ridurre la propria dipendenza dai semiconduttori taiwanesi e intende bloccare la cessione di tecnologia avanzata alla Cina. Taiwan teme che, seguendo questa linea, gli americani perderanno il loro interesse a difendere l’isola da un eventuale attacco cinese.

A tale proposito, Chang, come riporta il Corriere della Sera, si è detto contrario all’apertura di una seconda fabbrica Tsmc da 12 miliardi di dollari in Arizona, nonostante gli incentivi di Washington (Usa). Per quanto riguarda le mire cinesi, Chang confida nel fatto che un attacco porterebbe alla distruzione dell’industria tecnologica taiwanese, andando contro agli interessi della stessa Cina.