Roma – Si è tenuto di recente l’evento di presentazione dello studio “Il contributo di iliad all’economia italiana. Analisi degli impatti socioeconomici degli investimenti e degli impatti concorrenziali nel mercato della telefonia mobile”, curato dai professori Cesare Pozzi e Davide Quaglione del Gruppo di Ricerche Industriali e Finanziarie “Fabio Goffo” della Luiss “Guido Carli”. Due i temi: da una parte, la valutazione di impatto socioeconomico degli investimenti realizzati da iliad, e dall’altra, una ricostruzione delle dinamiche concorrenziali nel mercato mobile italiano. E di come queste si sono evolute dal 2018 in poi, anno in cui iliad ha lanciato sul mercato la sua prima offerta. Dalla valutazione di impatto viene fuori l’alto valore aggiunto connesso agli investimenti nel settore delle telecomunicazioni in questo momento storico, e quindi il contributo portato da iliad al Sistema Paese. Dall’analisi del GRIF risulta che i circa 3,8 miliardi di euro investiti fino al 30 giugno da iliad hanno avuto un impatto complessivo sulla produzione pari fino a 10,3 miliardi di euro, determinando un saldo occupazionale positivo stimato in più di 83mila posti di lavoro. Peraltro, lo studio non tiene conto delle esternalità positive generate dagli investimenti nello sviluppo di nuove reti di comunicazione e dai noti spillover occupazionali e produttivi connessi allo sviluppo delle nuove tecnologie, in primis il 5G.