Las Vegas (Usa) – Il numero di aziende cinesi presenti al Ces di Las Vegas (5-8 gennaio) è quest’anno inferiore alla metà dell’edizione pre-pandemia. Secondo il sito della kermesse di Las Vegas, che si è chiusa domenica 8 gennaio, sono state infatti 493 le società che hanno esposto prodotti e soluzioni, contro le mille riportate nel 2020. Nel 2021, il Ces si è svolto interamente online e ha visto la partecipazione di 210 aziende cinesi. Dall’inizio della pandemia sono cambiate molte cose.

Gli Stati Uniti hanno continuato a inasprire le sanzioni sotto la guida del presidente Joe Biden e la rigida politica di Pechino che prevede l’assenza di Covid-19 ha impedito alla maggior parte dei cinesi di viaggiare all’estero. Di conseguenza, le maggiori aziende cinesi presenti al Ces di quest’anno sono quelle che hanno già grandi attività negli Stati Uniti o che realizzano vendite significative in questo mercato. Il produttore di personal computer Lenovo Group e i marchi di televisori Hisense e Tcl sono i marchi cinesi più noti presenti alla fiera. Anche Skyworth, un’azienda con sede a Shenzhen e quotata a Hong Kong, nota per i suoi televisori a prezzi accessibili, ha scelto di esserci.

Molti dei giganti tecnologici cinesi che lavorano in settori all’avanguardia come l’intelligenza artificiale e i semiconduttori erano invece assenti, come negli ultimi anni, a causa delle sanzioni commerciali statunitensi e della politica cinese dello zero-Covid.

La forte produzione di litio della Cina era in bella mostra, con molte aziende che hanno presentato centrali elettriche portatili e altri prodotti legati alle batterie. La Cina domina da tempo la catena di approvvigionamento delle batterie agli ioni di litio e, secondo una stima di BloombergNef, nel 2020 deterrà circa l’80% delle materie prime.

Bluetti, con sede a Shenzhen, è stata premiata con il Ces Innovation Awards per il suo sistema che collega più centrali elettriche per offrire fino a 18.432 wattora di potenza. Ugreen, un’altra azienda di Shenzhen che ha iniziato la sua attività con accessori per cellulari a basso costo, ha presentato nuove stazioni di alimentazione, sfidando aziende del calibro di Anker, un’azienda di Changsha che produce accessori di alimentazione e si rivolge principalmente ai mercati esteri.

Di contro, Dji, il più grande produttore di droni al mondo, non era presente perché Washington lo ha inserito nella famigerata Entity List, che limita i suoi rapporti commerciali negli Stati Uniti. Huawei Technologies  e Zte, due produttori di smartphone con sede a Shenzhen, anch’essi inseriti nella lista nera, sono stati assenti dal Ces negli ultimi anni. Nanoleaf – un produttore canadese di illuminazione intelligente che reagisce a elementi come il suono e altri fattori ambientali, un’altra tendenza del Ces di quest’anno – ha iniziato a spostare una parte della produzione nelle Filippine per evitare le tariffe introdotte dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Le tasse sui prodotti per l’illuminazione importati dalla Cina hanno raggiunto il 28% e hanno intaccato la maggior parte dei margini dell’azienda.