Burbank (Usa) – Tagli per 5,5 miliardi di dollari in casa Disney, con licenziamenti per 7mila posti di lavoro (il 3% dei 220mila dipendenti). Sembra che la maggior parte dei dipendenti coinvolti saranno in Usa, ma i parchi tematici rimarranno probabilmente inviolati. “Non ho preso questa decisione con leggerezza”, ha affermato l’amministratore delegato Bob Iger, come riporta il Sole24Ore. Si tratta di una decisione “necessaria per affrontare le sfide odierne”, con l’obiettivo di “superare futuri travagli e sfide economiche globali e per portare valore ai nostri azionisti”.

Vengono anche riorganizzate le attività del colosso americano, accorpate in tre segmenti: entertainment (che comprende lo streaming), Espn (che include reti Tv e il servizio sportivo Espn+) e Parks (che raccoglie parchi, prodotti ed esperienze). La divisione Dmed (Disney media and entertainment distribution), voluta dall’ex ceo Bob Chapek, era già stata rimossa in precedenza.

Lo streaming ha registrato un passivo operativo di 1,1 miliardi di dollari negli ultimi tre mesi del 2022; risultati comunque migliori rispetto a quanto previsto dagli analisti (1,2 miliardi) e rispetto ai 1,5 miliardi del trimestre precedente. Gli abbonati globali a Disney+ sono calati a 161,8 milioni: -2,4 milioni in seguito ai rincari dei prezzi e alla perdita dei diritti del cricket sul mercato dell’India. Anche in questo caso, tuttavia, le previsioni erano peggiori: si parlava di arrivare a 161,1 milioni di abbonati.

Gli utili del periodo ottobre-dicembre sono stati pari a 99 centesimi per azione, contro i 78 centesimi attesi. Gli utili netti sono saliti a 1,28 miliardi di dollari (erano 1,1 miliardi l’anno precedente). Il giro d’affari è salito dell’8% a 23,51 miliardi di dollari; le anticipazioni parlavano di 23,37 miliardi. La divisione parchi ha registrato un incremento del 21% delle entrate, giunte a 8,7 miliardi di dollari.

Intanto il titolo dell’azienda ha guadagnato l’8% nel dopo mercato a Wall Street. Iger ha assicurato che Disney riprenderà a pagare, dopo la sospensione durante la pandemia, i dividendi ai soci entro la fine dell’anno. Il titolo è attualmente in ripresa del 25% da inizio 2023, ma ancora in calo del 24% negli ultimi dodici mesi.