Stamford (Usa)- Il mercato dei chip ha registrato un forte calo di vendite dopo la fine della pandemia. I dieci principali produttori mondiali di apparecchiature originali (OEM), tra cui Apple, Samsung, Lenovo e BBK, hanno ridotto la spesa per i semiconduttori del 7,6% nel 2022, in quanto la domanda di smartphone e PC è in ribasso a causa delle pressioni inflazionistiche. È quanto si legge in un report di Gartner in un nuovo rapporto globale pubblicato lunedì.

Apple è stato il maggior acquirente di chip con l’11,1% della quota di mercato per il quarto anno consecutivo. Samsung ha rappresentato il 7,7%, Lenovo il 3,5%, mentre la quota di Dell e BBK è stata del 3% ciascuna. La maggior parte dei dieci principali OEM ha razionalizzato la spesa per i chip nel 2022. Ad esempio, Cupertino ha ridotto i costi del 2,6%, Huawei del 19% e HP del 18,9%.

Samsung e Sony sono le uniche due aziende della top ten che hanno aumentato il valore dell’investimento in semiconduttori, rispettivamente del 2,2% e del 16,5%. Gartner ha attribuito la spesa di Samsung agli smartphone pieghevoli, mentre l’acquisto di Sony è stato guidato da una domanda sostenuta per le console PlayStation 5. Secondo il report, Apple si sarebbe orientata recentemente su processori applicativi progettati internamente. La spesa per i chip non utilizzati per la memoria è tuttavia cresciuta del 2,8%. A differenza delle CPU, che gestiscono un’ampia gamma di funzioni, i microprocessori sono destinati all’esecuzione di azioni specifiche e ripetibili.