Roma (Italia) –  Siae ha voluto replicare alle dichiarazioni rilasciate in queste ore da Meta. La società ha infatti presentato una propria memoria sull’interruzione delle trattative con viale della Letteratura, sostenendo che questa si sarebbe rifiutata di accettare qualsiasi offerta che fosse inferiore ad un aumento del 310% rispetto all’accordo del 2022.

A margine dell’audizione davanti alle Commissioni Trasporti, Poste e Telecomunicazioni e Cultura, Scienza e Istruzione, Siae scrive in merito: “Come detto nella nostra audizione, che in maniera trasparente abbiamo deciso di rendere pubblica a differenza di Meta, la nuova licenza non è comparabile a quella siglata nel 2020 e qualsiasi raffronto in percentuali è semplicemente pretestuoso. Meta si chiamava Facebook e non voleva occuparsi di metaverso e i suoi ricavi e sfruttamenti del nostro repertorio non erano minimamente paragonabili a quelli attuali. Oltre a questo la dichiarazione è falsa e pretestuosa in quanto Siae non ha mai dato un ultimatum a Meta come fatto da quest’ultima e non abbiamo mai detto che la nostra ultima offerta sia il minimo che saremmo disponibili ad accettare. Quella che vuole imporre un proprio valore e che ha interrotto la negoziazione, creando le condizioni per la situazione attuale è e rimane unicamente Meta”.