Pechino (Cina)- In arrivo la prima AI che risponderà ai libretto di Mao? Martedì le autorità di regolamentazione cinesi hanno pubblicato una bozza di regole per gestire le modalità con cui le aziende sviluppano prodotti di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT.

La bozza di regole della potente Cyberspace Administration of China è la prima del suo genere nel Paese e si rivolge all’AI in rapido sviluppo, mentre i giganti tecnologici nazionali iniziano a lanciare prodotti in stile ChatGPT. La cosiddetta AI generativa si riferisce ad algoritmi addestrati con enormi quantità di dati che sono in grado di generare contenuti come immagini e testi. L’azienda statunitense OpenAI ha sviluppato ChatGPT, che è in grado di generare risposte alle domande degli utenti ed è diventato molto popolare.

Nelle ultime settimane, i giganti tecnologici cinesi hanno presentato i loro prodotti rivali. Martedì Alibaba ha presentato Tongyi Qianwen, il suo prodotto di intelligenza artificiale generativa, che il gigante dell’e-commerce intende integrare in diversi servizi. Il mese scorso anche Baidu ha lanciato il suo equivalente, Ernie Bot, per testarlo.

La bozza di misure della CAC stabilisce le regole di base che i servizi di AI generativa devono seguire, compreso il tipo di contenuti che questi prodotti possono generare. Secondo la bozza, i contenuti devono riflettere i valori fondamentali del socialismo e non devono sovvertire il potere dello Stato. Le aziende devono assicurarsi che i dati utilizzati per addestrare questi modelli di intelligenza artificiale non discriminino le persone in base a fattori quali l’etnia, la razza e il genere, ha dichiarato la CAC. Inoltre, non devono generare informazioni false, ha aggiunto il regolatore.