Seattle (Usa)- I magazzini di Amazon rappresenterebbero un luogo di lavoro più pericoloso rispetto ad altre sttrutture logistiche della concorrenza. Secondo un rapporto pubblicato mercoledì dalla coalizione sindacale Strategic Organizing Center, che si basa sui dati presentati da Amazon all’Occupational Safety and Health Administration, nel 2022 ci sono stati 6,6 infortuni gravi ogni 100 lavoratori di Amazon (i numeri riguardano i lavoratori impiegati negli Usa). Si tratta di un tasso più che doppio rispetto a tutti i magazzini non Amazon, che hanno registrato 3,2 infortuni gravi ogni 100 lavoratori.

Il tasso di infortuni gravi di Amazon è diminuito di circa il 3% tra il 2021 e il 2022. Era infatti salito a 6,8 infortuni gravi ogni 100 lavoratori nel 2021, rispetto a una quota di 5,9 infortuni gravi ogni 100 lavoratori nel 2020. In precedenza Amazon aveva attribuito il balzo a una spinta alle assunzioni nei magazzini durante la pandemia.

Nell’ultimo anno il gigante dell’e-commerce ha ridotto in modo significativo il numero di dipendenti, riconoscendo di averne assunti troppi, mentre l’amministratore delegato Andy Jassy cerca di tagliare i costi in tutta l’azienda. Alla fine del quarto trimestre Amazon aveva 1,54 milioni di dipendenti a livello globale, con un calo del 4% rispetto al periodo precedente.

Il rapporto del SOC sostiene che Amazon “non ha compiuto progressi significativi” per quanto riguarda il tasso totale di infortuni o lesioni gravi tra il 2017 e il 2022, il periodo di sei anni in cui dispone di dati. Fino al 2020, l’OSHA non ha reso pubblici i registri completi degli infortuni e delle malattie presentati dai datori di lavoro, sostenendo che i registri più dettagliati contenevano informazioni commerciali riservate. La situazione è cambiata dopo che una causa intentata da Reveal del Center for Investigative Reporting e dal gruppo di lavoratori Public Citizen ha costretto l’OSHA a rendere pubblici i dati.

Mentre il tasso di infortuni gravi di Amazon è diminuito tra il 2021 e il 2022, gli infortuni complessivi sono aumentati. Nel 2022 Amazon ha registrato 39mila infortuni totali nelle sue strutture statunitensi, rispetto ai 38.300 infortuni totali del 2021. Secondo il rapporto, nel 2022 Amazon è stata responsabile di oltre la metà di tutti gli infortuni gravi avvenuti all’interno di magazzini statunitensi, In questo tipo di strutture è occupatp circa il 36% dei suoi lavoratori.

Kelly Nantel, portavoce di Amazon, ha dichiarato che i risultati del SOC tratteggerebbero un quadro impreciso: “La sicurezza e la salute dei nostri dipendenti sono e saranno sempre la nostra massima priorità e qualsiasi affermazione contraria è inesatta. Siamo orgogliosi dei progressi compiuti dal nostro team e continueremo a lavorare duramente insieme per migliorare ogni giorno”.

Amazon ha anche contestato l’uso del termine “tasso di infortuni gravi” da parte del SOC, affermando che non si tratta di un parametro normativo. L’azienda ha affermato che il termine potrebbe comprendere qualsiasi infortunio che potrebbe portare un dipendente ad assentarsi dal lavoro o a lavorare in un altro ruolo, compresi quelli che considera infortuni minori, come uno stiramento che potrebbe richiedere a un lavoratore di evitare di sollevare scatole pesanti.