Dublin (Usa) – L’AI sta prendendo piede nei fast food Usa. In particolare, le diverse catene stanno adottando i nuovi sistemi di automazione per le attività di drive thru, il servizio da asporto fornito ai clienti senza che questi debbano lasciare l’auto. Di fronte alla carenza di manodopera, i ristoranti si stanno rivolgendo all’intelligenza artificiale generativa per prendere gli ordini di hamburger, tacos, frullati e bibite. Wendy’s afferma che circa l’80% dei suoi clienti passa per il drive-thru e sta testando l’IA come un modo per “offrire ai nostri clienti un’esperienza veramente differenziata, più veloce e senza attriti”.

La catena di fast food statunitense, fondata nel 1969 da Dave Thomas, con sede a Dublin, in Ohio (ora di proprietà della Wendy’s International, Inc., la quale ha anche acquisito la proprietà della catena Tim Hortons). ha stretto una partnership con Google Cloud, per condurre un test pilota del suo “Wendy’s FreshAI” nella sede di Columbus. Altre insegne, come Checkers, Carl’s Jr. e Hardee’s, Del Taco, White Castle, Dunkin’s e la stessa McDonald’s avrebbero implementato chatbot AI nelle loro sedi, secondo quanto riportato e comunicato dalle aziende.White Castle, altra catena di fast food statunitense con forte radicamento regionale, fondata nel 1921 a Wichita nel Kansas (è seconda solo A&W Restaurants per anno di fondazione) avrebbe denominato il proprio sistema di AI “Julia”. I clienti, intervistati dal Wall Streer Journal, affermano: “è una sensazione molto strana. Siamo abituati a parlare con qualcuno, non con una macchina”.

Presto Automation, il più grande fornitore di tecnologia di automazione per drive-thru nel settore dell’ospitalità, sta lavorando con Checkers e Rally’s, Carl’s Jr. e Hardee’s, per introdurre in queste catene il frutto della collaborazione con OpenAI, creatore di ChatGpt, finalizzata a migliorare il proprio prodotto e sviluppare risposte più naturali e simili a quelle umane, secondo l’azienda.

Il problema del reperimento del personale è ormai endemico nelle catene di fast-food. In ogni punto di ristorazione si leggono puntualmente i cartelli “cercasi collaboratori”. I dati del governo Usqa dicono che a oggi sono 1,1 i posti di lavoro aperti nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione. Presto sostiene che l’intelligenza artificiale può aiutare a risolvere entrambi i problemi. L’azienda di automazione della vendita sostiene anche che il drive-thru potrà essere notevolmente velocizzato.

“l’intelligenza artificiale risponde immediatamente quando il cliente si avvicina, mentre un operatore umano multitasking potrebbe chiedere al cliente di aspettare un momento”. E aggiunge, in una nota ufficiale: “In più il chatbot è sempre amichevole”. L’azienda afferma ormai che oltre il 95% delle ordinazioni al drive-thru vengono effettuate senza l’intervento di un operatore umano. I sistemi di intelligenza artificiale non esitano inoltre a suggerire “upselling” al cliente, chiedendogli se vuole provare un ordine di jalapeno poppers o se vuole ingrandire il suo pasto combinato.

Presto, ad esempio, afferma che il suo sistema offre un aumento medio del 6% delle vendite grazie a un upselling costante. Le aziende di fast-food ritengono così che l’AI possa liberare il personale umano per altre mansioni. Wendy’s ha dichiarato che l’automazione affidata all’AI può essere difficile a causa della complessità delle opzioni del menu, delle richieste speciali e del rumore ambientale.Ma i gestori dei ristoranti sembrano complessivamente incoraggiati dai primi risultati.CKE Restaurants Holdings Inc., proprietario e gestore dei ristoranti Carl’s Jr. e Hardee’s, ha annunciato a maggio l’espansione dell’utilizzo di chatbot AI nei suoi drive-through.

Il responsabile tecnologico della catena ha dichiarato in un comunicato stampa che il “programma pilota ha dato risultati positivi”. Anche Del Taco ne sta espandendo l’uso e Checkers ha riferito di aver installato sistemi di AI in tutti i suoi ristoranti aziendali. Il tema deve tuttavia essere ancora inquadrato dalla legislazione Usa, che deve ancora affrontare la complessità delle questioni sollevate dalla rapidissima adozione dell’Intelligenza Artificiale negli ultimi mesi.