Londra (Regno Unito) – Arm, azienda britannica produttrice di chip, avvia il processo di quotazione negli Stati Uniti dopo aver snobbato la Borsa di Londra. Sarò infatti il Nasdaq di New York a ospitare l’IPO, dopo che il governo britannico non è riuscito a convincere l’azienda tecnologica a quotarsi in Uk.

L’azienda, di proprietà dell’investitore giapponese SoftBank, ha registrato la quotazione delle sue azioni nella tarda serata di lunedì, dopo mesi di attesa in condizioni difficili per i lanci in borsa. La quotazione riporterà Arm sui mercati azionari dopo sette anni sotto la guida di SoftBank e del suo leader, Masayoshi Son, che nel 2016 ha rilevato la società di chip. Secondo quanto riportato, questo mese una transazione interna di SoftBank ha valutato Arm 64 miliardi di dollari.

Arm, con sede a Cambridge, è una delle rare eccellenze tecnologiche del Regno Unito. Fondata nel 1990, ha svolto un ruolo chiave nella rivoluzione del mobile computing, con i semiconduttori negli iPhone e nei laptop di Apple, nei telefoni di Samsung e in una serie di altri dispositivi che vanno dalle auto elettriche e senza conducente ai droni. I suoi chip sono stati utilizzati in oltre 250 miliardi di dispositivi.

Sebbene l’azienda sia rimasta radicata nel Regno Unito, la quotazione a New York arriva dopo un tentativo fallito da parte del governo britannico, guidato da Rishi Sunak, di convincere l’azienda e altre società tecnologiche a quotare le azioni a Londra. Si tratta peraltro della seconda volta che SoftBank cerca di monetizzare il suo investimento. Nel 2021, l’investitore tecnologico aveva concordato un accordo per vendere Arm al chipmaker statunitense Nvidia per 40 miliardi di dollari. L’anno scorso, tuttavia, l’accordo è saltato in seguito all’obiezione delle autorità di regolamentazione della concorrenza del Regno Unito.

La documentazione presentata negli Stati Uniti mostra che nell’anno fino a marzo sono stati prodotti 30,6 miliardi di chip che utilizzano i progetti di Arm, rispetto ai 29,2 miliardi dell’anno precedente. Tuttavia, il fatturato è rimasto invariato a 2,7 miliardi di dollari e l’utile netto è sceso da 676 a 524 milioni di dollari. Arm non ha rivelato il numero di azioni che offrirà né la valutazione sperata, anche se SoftBank continuerà a controllare l’azienda. La quotazione non fornirà alcun ricavo ad Arm stessa.

Arm ha dichiarato infine di aspettarsi che il mercato dei chip cresca del 6,8% all’anno fino al 2025, con la complessità dei semiconduttori necessari per alimentare gli smartphone e per addestrare gli algoritmi di Intelligenza Artificiale, consentendo all’azienda di contribuire maggiormente al valore di ciascun chip.