Roma (Italia) – A margine dell’incontro avuto con la Rai, Anica ha rilasciato una nota in cui si fa portavoce delle preoccupazioni rispetto agli investimenti in questo settore in cui sono coinvolti circa 120 mila lavoratori.

“Un eventuale taglio delle risorse alla Rai avrebbe ricadute molto pesanti sullo sviluppo delle produzioni dell’intero comparto. Da qui la necessità di un tavolo che investa del problema il Governo e i ministeri preposti”, si legge nel comunicato..

Benedetto Habib, presidente dell’Unione Produttori Anica, a conclusione di una riunione interna di confronto, ha commentato:

La funzione di salvaguardia garantita dalla Rai è drammaticamente a rischio perché il taglio strutturale previsto sul canone ricadrà direttamente sugli investimenti in nuove opere e sulle iniziative innovative che hanno definito storicamente il ruolo propulsivo della RAI come hub industriale e culturale, necessario e complementare a quello dei privati. Questo tema non emerge sufficientemente nel dibattito pubblico e la nostra categoria si mette a disposizione per condividere dati e analisi che non riescono ad avere visibilità sufficiente agli occhi dei decisori. Il contesto economico – reso sempre più fragile dall’instabilità delle regole e dall’incertezza che perdura da inizio 2023 – mette a rischio la sostenibilità del fare impresa audiovisiva in Italia, la possibilità di mantenere la capacità produttiva degli anni scorsi, con le conseguenti ricadute sull’occupazione e la capacità competitiva sui mercati internazionali”.