Taranto – La vicenda del reclutamento a Taranto di due esponenti di un clan della criminalità organizzata per la guardiania delle attrezzature e altri servizi relativi al set de Il grande spirito, film di Sergio Rubini prodotto da Fandango, ha evidenziato un sistema carente di controlli da parte della Apulia Film Commission, che pure aveva finanziato il lungometraggio con il Fund regionale, per una cifra di 190.945 euro.

Taranto è non nuova ai tentativi di estorsione nei confronti delle attività di produzione di cinema e spettacolo, ma in passato l’Apulia Film Commission aveva preso posizioni estremamente dure, come avvenne nel 2011, allorché il set di Mannaggia alla Miseria, film di Lina Wertmüller, venne letteralmente spostato a Brindisi, allorché qualcuno provò a ricattare la troupe, che stava girando a Taranto Vecchia. La stessa AFC informò infatti tempestivamente le autorità e denunciò l’accaduto alle forze di polizia. Era allora direttore della Fondazione Apulia Film Commission Silvio Maselli, che interpellò questore e prefetto, informandone contestualmente l’assessore regionale al Turismo Massimo Ostilio. La Titania Produzioni, che realizzava il film del film, a fronte delle rassicurazioni ricevute, decise comunque di trasferire le riprese, mantenendole in Puglia.