Roma – Dopo la comparsa del First Playable Fund nel Decreto Rilancio dello scorso 13 maggio, Marianna Madia, ex ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, parrebbe intenzionata a cancellare il finanziamento – pari a 4 milioni di euro a fondo perduto – destinato ad aiutare economicamente gli sviluppatori italiani di videogiochi.

La parlamentare del Pd ha infatti avanzato la proposta di un emendamento, a firma degli onorevoli Madia, Benamati, Nardi, Gavino Manca, Lacarra, Bonomo e Zardini (Pd), volta a far traslare il fondo per i game developer, istituito dal Mise ai commi 12-18 dell’art.38, all’interno di quelli dedicati alle start-up innovative italiane. Tali fondi, in cui confluiscono finanziamenti di varia natura e genere – tra cui quelli per l’università, gli organismi di ricerca e l’industria 4.0– porterebbero a una penalizzazione dell’industria videoludica, e soprattutto di quelle piccole realtà operative nel settore dello sviluppo che potrebbero non sopravvivere alla crisi.

Pronta è arrivata la risposta del settore, attraverso una petizione online lanciata su Change.org da Mauro Fanelli, ceo di Mixed Bag, che spiega: “La misura in oggetto mira a ridurre il gap esistente tra l’Italia e altri paesi europei, come la Francia, che ha un fondo identico da 4 milioni all’anno, attivo dal 2008; la Germania, che ha un fondo da 50 milioni all’anno per cinque anni, istituito nel 2019; la Spagna, che ha appena incrementato di 20 milioni la dotazione del fondo Crea Sgr per finanziare tra gli altri il settore dei videogiochi per fronteggiare l’emergenza Covid; il Regno Unito, che ha un fondo da 4 milioni di sterline all’anno, attivo dal 2015; e molti altri, come Polonia, Danimarca, Romania”.